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Dj Roach PODCAST

CC#013 Dj Roach

CC#013 April 2020 – special mix from Dj Roach (Nuestro Futuro Records, Tec-troit)

Un nuovo mix incredibile, potente e passionale che scuoterà la tua anima, da Detroit, Dj Roach.

Raul Rocha è il figlio del fisarmonicista e cantante Librado Rocha. È un DJ, produttore e proprietario dell’etichetta (Nuestro Futuro Records a Detroit). È anche fondatore del Tec-Troit Undeground Festival, l’unico e il solo festival Techno gratuito a Detroit.

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Patrizio Ferrari Break the Wall

Patrizio Ferrari

In cerca di uno spazio, per un maggiore dialogo fra la musica e le altre forme d’arte.

Dopo il “Break” estivo, ripartiamo a bomba in questa estate settembrina con la nostra ricerca sullo stato della Club Culture per comprenderne gli sviluppi e poter contribuire a ritrovarne un significato.

In Calendario abbiamo molte interviste che usciranno nelle prossime settimane. Alcune anticipazioni? Una su tutte, presto R&S tra le nostre pagine! Questo perché andremo sempre più affondo in lungo e largo nella ricerca che stiamo svolgendo, con contributi sempre più interessanti e preziosi. Tra questi, oggi, ci spostiamo tra gli addetti ai lavori con una bellissima mente “Patrizio Ferrari” che da anni in Italia si occupa di divulgazione musicale, dapprima con un programma radiofonico per poi divenire un blog curato e sempre aggiornato sullo stato dell’arte, sopratutto quella di nicchia.

Patrizio Ferrari Break the Wall
Copyright Nicchia Elettronica

Diamo così il benvenuto a Patrizio di Nicchia Elettronica. È stato per noi un grande piacere chiedergli il suo parere sullo stato della Club Culture nel nostro paese, sviluppare una discussione per Break the Wall e avviare una forma di collaborazione che speriamo in futuro continui e possa dare frutti importanti. In fondo, cerchiamo di fare rete con tutte quelle realtà che come noi condividono una passione vitale. Come sappiamo del resto, c’è molto bisogno di unire le forze e cambiare lo stato delle cose.

Date le premesse, Patrizio con la profondità culturale e la passione che lo contraddistinguono sviluppa alcuni concetti importanti che oggi abbiamo l’onore di sottolineare in queste pagine.

Carissimo Patrizio, benvenuto su Break the Wall, parlaci brevemente di te? Oltre a scrivere fai musica, sei un Dj? Qual è il tuo percorso?

Prima di tutto ci tengo a ringraziare tantissimo Daniele e tutta la redazione di Under-blog per avermi dato questa bellissima opportunità. Il mio amore per la musica è nato molto presto e sono sempre stato affascinato da tutte le sonorità collegate al mondo della “dance” nel senso più ampio possibile.

Ho sempre amato ascoltare musica, prima in radio e poi pian piano su varie piattaforme digitali. Sento l’esigenza tenermi informato su nuove uscite, eventi e sull’evoluzione di tutto un mondo musicale che mi appassiona. Ho subìto da ragazzo il fascino del Dj, ma non ne ho mai fatto una professione; più che altro mi diverto ogni tanto a mettere dischi a serate fra amici.

Sento l’esigenza tenermi informato su nuove uscite, eventi e sull’evoluzione di tutto un mondo musicale che mi appassiona

In anni più recenti ho creato un blog, Nicchia Elettronica, su cui scrivo articoli, approfondimenti e qualche volta rilascio interviste sul mondo della musica elettronica. Ho iniziato da non molto a produrre musica mia e conto di pubblicare qualcosa nei prossimi mesi insieme a degli amici di Milano con cui abbiamo appena fondato un’etichetta.

Quando e come inizia il tuo percorso con Nicchia Elettronica? Con quali sonorità ti senti più in empatia?

Nicchia Elettronica è nato come programma radiofonico nel 2017. A quell’epoca studiavo a Padova e ho deciso di lanciarmi in questa nuova esperienza. Fondamentalmente mi occupavo di selezionare e parlare di nuove uscite legate al mondo della musica elettronica. È stata un’occasione molto preziosa perchè mi sono divertito e ho conosciuto molti artisti interessanti, sia di persona che addentrandomi in scene musicali di cui prima non ero a conoscenza.

Dalla radio al blog in cerca di sonorità sempre nuove…

Io sono attratto soprattutto da sonorità idm e downtempo, ma ascolto davvero più o meno qualsiasi cosa che possa rientrare nella definizione di “elettronica”. Quando conducevo il mio programma in radio ci tenevo molto a proporre una selezione il più vasta possibile di generi: dalla world music all’ambient, dalla drum’n’bass a cose più sperimentali.

Con quali artisti hai legato di più nel tuo lavoro e quali pensi di aver messo in luce?

Uno su tutti Indian Wells. Ho avuto il piacere di conoscerlo quando è venuto a Padova a suonare al Summer Student Festival (Je t’aime) e in seguito l’ho anche intervistato. È una persona molto disponibile oltre a essere un musicista che stimo moltissimo.

Qualche mese fa ho intervistato Daniele Sciolla per il mio blog l’uscita del suo ultimo Ep “Synth Carnival” e anche lui è stato super gentile e disponibile.

Sempre sul blog, prima dell’estate è uscita un’intervista che ho fatto ad Arturo Camerlengo, un produttore campano molto interessante che sta muovendo i primi passi e ha pubblicato il suo primo Ep “Genesi”  di cui ho fatto una review. Un altro gruppo con cui ci sono stati dei bei contatti  fin dall’esperienza in radio sono i WRONG MÆSS, una band milanese che fa un’elettronica molto figa e che fa parte dell’etichetta La Sabbia.

Anche Sideshape Recordings è un’etichetta che ho scoperto con grande piacere: loro sono di Torino e hanno una proposta musicale molto varia e di qualità.

Ad oggi cosa ti ha motivato e influenzato maggiormente nello sviluppare il tuo blog?

Ero in cerca di un mio spazio dove poter dare forma alla mia passione. Per me ascoltare musica è un’esigenza e ho sempre amato far ascoltare gli artisti che mi piacciono a parenti e amici. Iniziare con la radio è stata una bella scommessa e, nel mio piccolo, l’obiettivo era di far arrivare certa musica (di “nicchia”) a quelle persone che solitamente non la ascolterebbero.

Patrizio Ferrari Break the Wall
Copyright Patrizio Ferrari
L’obiettivo è di far arrivare certa musica (di “nicchia”) a quelle persone che solitamente non la ascolterebbero

Lo scopo del blog è di promuovere generi e artisti che sono, a mio parere, ingiustamente poco considerati, soprattutto in Italia. Purtroppo da noi viene dato poco spazio (nelle radio, negli eventi, nell’informazione ecc.) ad artisti che hanno talento e passione e questo perchè prevalgono spesso delle logiche commerciali che escludono la qualità dai radar. Non mi illudo di cambiare le cose, ma mi dà soddisfazione sapere di essere parte di un movimento più grande che lavora per dare più visibilità e riconoscimento a una determinata scena musicale.

Cosa è per te la Club Culture? Un disco che la rappresenta?

Premetto che non sono un assiduo frequentatore dei club, mi ritengo più un ascoltatore da cuffia. Ovviamente non disdegno andare a ballare e quando posso vado a serate e festival, soprattutto se c’è qualche artista che mi interessa. Penso che il club e i festival esercitino un vero e proprio richiamo per tante persone che li frequentano perché lì hanno la possibilità di evadere, ballare, viaggiare con la mente ed entrare in contatto con persone che condividono la loro stessa passione.

Poi c’è tutta una dimensione che si svolge fuori dal club: il mondo dell’ascolto domestico, del collezionismo di dischi, dell’informazione specializzata e via dicendo.

Si chiama cultura proprio perchè presenta diverse sfaccettature e non è assolutamente ascrivibile al solo “andare in discoteca”.

Come disco rappresentativo scelgo un classico: “Man With The Red Face” di Mark Knight e Funkagenda.

Secondo te era più facile comunicare e vivere di musica e giornalismo in passato?

Oggi la comunicazione in campo musicale è sicuramente più fluida e veloce rispetto al passato. Penso che se 10 o 20 anni fa ti volevi informare su certe scene musicali dovevi per forza fare riferimento a certe riviste specializzate oppure c’era roba che circolava quasi esclusivamente sui blog, appunto.

Oggi il bombardamento di informazioni non risparmia neppure il settore musicale e questo non necessariamente è un male.

Sul vivere di musica, dipende. Se sei uno che fa un certo musica in Italia, fai una fatica pazzesca. Nel campo del giornalismo immagino che il discorso sia simile: l’informazione su un certo tipo di musica esiste, ma è una piccola parte se paragonata ai generi più mainstream. Per cui o finisci per scrivere di ogni genere di musica, anche quella che non ti piace, oppure sai di doverti ritagliare spazio all’interno di un segmento piccolo in cui ci sono tanti appassionati, quindi puoi fare più fatica.

Le persone comprano meno musica nei supporti tradizionali alcuni dei quali come i CD stanno per sparire, ma sopratutto frequentano sempre meno i club, molti chiudono anche in paesi ‘avanti’ come la Germania, cosa potremmo fare qui? Cosa manca? Cosa andrebbe cambiato?

Viviamo nell’era del digitale e oggi è troppo più facile e conveniente divulgare e reperire musica in formato digitale. Un po’ dispiace perché personalmente sono cresciuto collezionando cd, però è così. Per quanto riguarda i club questo non è sicuramente un periodo facile. l’emergenza sanitaria ha dato un brutto colpo a questo mondo che già non se la passava benissimo.

Penso che prima di tutto serva un certo tipo di sostegno da parte delle amministrazioni locali. Purtroppo in Italia sono ancora troppe le persone che hanno in testa l’equazione sbagliata per cui club e discoteca uguale droga e perdizione. Bisogna lavorare per passare un messaggio diverso e secondo me ci sono delle tendenze già avviate in questo senso.

Bisogna lavorare per passare un messaggio diverso e secondo me ci sono delle tendenze già avviate in questo senso

Vivendo a Milano negli ultimi anni ho potuto assistere alla nascita di realtà che oltre a una proposta musicale elevata offrono tutta una serie di attività, come workshop, corsi e laboratori che fino a qualche anno fa non venivano associati ai club. In questo modo si avvicinano le persone a questo mondo e il ritorno in termini di opinione pubblica è sicuramente grande. D’altra parte penso sia giusto che il club voglia mantenere una propria dimensione ristretta, intima e in qualche modo chiusa perchè anche questo fa parte del suo fascino.

Quale è la Club cultura che vorresti? 

Da un lato mi piacerebbe vedere un dialogo sempre maggiore fra la musica e altre forme d’arte perché penso che anche questo sia un modo di avvicinare più persone a questo mondo. Poi vorrei vedere più artisti minori riempire i locali, anziché i soliti grandi nomi stra conosciuti. Sono convinto che in Italia ci siano tantissimi artisti di valore che però non sono abbastanza valorizzati e per paura (reale) di non riempire il locale si va a pescare da altri bacini che hanno maggiore visibilità. Serve un po’ di coraggio nelle scelte, almeno all’inizio.

Come vivi il rapporto con l’elettronica più orientata ai club? Quali sono 5 dischi a cui non potresti rinunciare in un Dj-set?

Tantissima della musica che ascolto è club oriented. La cassa in 4 oggi ha molti detrattori, in parte giustamente, ma per me che ci sono cresciuto rimane imprescindibile. È vero che oggi molta musica è troppo imitativa, soprattutto la techno mainstream a volte sembra fatta con lo stampino e la trovo noiosissima, però c’è anche chi fa techno o roba dritta riuscendo a sperimentare in maniera creativa e reinventandosi. Poi ovviamente è giusto non focalizzarsi solo su certe sonorità, ma essere aperti all’ascolto di generi diversi perché così si mantiene aperta la porta della creatività e non ci si chiude musicalmente e mentalmente. Questi sono cinque dischi che mi prendono sempre molto bene sia ascoltati che suonati:

  1. Bicep – Glue
  2. Nathan Fake – You Are Here (Four Tet Remix)
  3. Dominik Eulberg – Sansula (Max Cooper Remix)
  4. Floating Points – Nuits Sonores
  5. Indian Wells – Closer
Cosa bolle in pentola nel prossimo futuro?

Al momento sto lavorando a un progetto che abbiamo ideato insieme a un amico: si tratta di un evento musicale incentrato sulla sostenibilità. Spero che sentirete parlare di noi! Con altri amici abbiamo fondato un’etichetta che si chiama Gravitone e abbiamo in mente di far uscire un Ep a breve per iniziare a farci conoscere. Nel frattempo continuo a curare il mio blog e a farlo crescere; ho un paio di interviste in programma che dovrebbero uscire nelle prossime settimane.

Grazie mille per la tua disponibilità e impegno! Speriamo di sviluppare presto qualche progetto assieme e magari di incontrarci a tra Milano e Pisa per realizzarlo!

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Nicchia Elettronica

Esce oggi ‘Black Trees’ di Indian Wells


Edited by Daniele V. One of the founders of the PUM – Pisa Underground Movement. Devoted to electronic music and its cultural background. I started writing to accomplish the need to tell what’s going on and track change about our activities, and I found new energies and interests.

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    Drago Club Cultura PODCAST

    CC#012 Drago

    CC#012 April 2020, Music is the Answer with Drago

    Panico totale? Con Drago siamo andati più volte in lungo e largo alla ricerca di una ricetta per una buona Club Culture. Consiglio: non dimenticate una buona dose di funk, Hip-pop, Indie disco e house, meglio se Italo!

    Avete capito bene per la serie “Music is the Answer”, oggi abbiamo l’onore di ospitare Dj Drago, una delle colonne portanti della scena locale. Con lui abbiamo avuto la possibilità di approfondire il concetto stesso di Club Culture e molti aspetti postivi e negativi dei tempi che stiamo vivendo in questo episodio di Break the Wall.

    Marco Dragoni classe 1977 è un membro fondatore della crew Casseurs Foundation con cui organizzava la storica HipHop Convention “Panico Totale”. Dj e ricercatore musicale dalla metà degli anni 90, Drago è anche organizzatore di eventi legati alla street culture; musicalmente nasce come selecter di rap e reggae, partecipa attivamente al progetto drum’n’bass di Nu Combo agli inizi dei 2000, per poi tornare a sonorità più black nelle serate organizzate dal collettivo Black Friday. Nel 2005 crea Sanantonio42, negozio di street wear, skateboards, graffiti e dischi, ma soprattutto un punto di riferimento per tutta la scena locale.

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    Sterling Club Cultura PODCAST

    CC#011 Sterling

    CC#011 April 2020 – Music is the Answer with Sterling

    Sterling la sa lunga..inzia proprio questo nuovo viaggio con un’immagine bucolica, che lo ha accompagnato nelle sue passeggiate lungo il fiume Arno durante la chiusura di primavera.

    L’abilità di un Dj sta proprio nella capacità di esprimere queste sensazioni, di trasmettere emozioni che diventano immagini e scatenano reazioni pericolose che si spingono a muoverci! Con lui abbiamo fatto una bella chiaccherata durante la quarantena approfondita anche dopo le sue ultime uscite per diverse label della scena internazionale su Break The Wall.

    Oggi abbiamo, quasi come sempre nei miei set, una selezione di Keinemusik, Innervisions e Watergate and more…il 2019 tutto e questo inizio di 2020 hanno visto crescere in maniera esponenziale l’afro-elettronica (più preciso di afro-house), uno stile di vecchia data che ha saputo rinnovarsi al meglio, nelle tracce del mixtape lo troviamo ibridato con sonorità industriali, progressive, grime e indie dance. Buon ascolto!

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    Futurismo Club Cultura PODCAST

    CC#010 RozzElla feat Neanderthal

    CC#010 March 2020 – Music is the Answer with RozzElla feat Neanderthal

    Quando vi abbiamo introdotto a RozzElla appunto sapevamo che era capace proprio di tutto. Se FatBoySlim diventasse donna probabilmente troverebbe in RozzElla una fonte di ispirazione e assieme a Neanderthal darebbe vita ad un nuovo progetto in grande stile!

    Oggi ci spostiamo su un lato più sperimentale della Dj di Culb Cultura che con il suo socio Neanderthal esplora territori più ripidi e affascinanti. Se vi siete persi i precedenti episodi vi consigliamo di fare un piccolo tour qui.

    Zang … tumb… tumb… rumori che diventano suoni che diventano musica dal quel geniale e contraddittorio personaggio di Marinetti a Dominik Eulberg. Rozza feat Neanderthal!

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    Sorrycat Club Cultura PODCAST

    CC#009 SØRRYCAT

    CC#009 March 2020 – Music is the Answer with SØRRYCAT

    SØRRYCAT: In quest’ultimo anno mi sono avvicinato (bio), quasi per caso, a sonorità esotiche e tribali. Non per un motivo in particolare. Questo tipo di suoni e strumenti “differenti” riescono a scaturire in me emozioni diverse. Riescono ad esprimere, a mio avviso, un senso di spensieratezza e, talvolta, di pathos che altre sonorità non riescono ad evocare. Le voci sono, a loro modo, molto “soul” ed espressive mentre le ritmiche hanno un groove del tutto particolare. In più, quando queste sonorità più “afro” incontrano l’acidità della techno, il risultato è qualcosa di sorprendente.
    Con questo mix ho voluto trasmettere tutte queste mie sensazioni, concentrandole in un’ora. Enjoy!”

    La serie di podcast CC fa parte del progetto Club Cultura e si sviluppa come un vero e proprio ponte culturale tra gli eventi e le attività sviluppate nel mondo fisico e le esperienze fruibili attraverso il mondo digitale, un collegamento sempre più necessario.

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    Joe Dielle Club Cultura PODCAST

    CC#008 Møøder

    CC#008 March 2020 – Music is the Answer with Møøder

    Un nuovo mixtape sapientemente miscelato, dai toni decisamente più ambient e Deep House.

    Oggi vi presentiamo un viaggio preparato per voi da Joe Dielle aka Møøder (bio qui), uno dei resident Dj di Club Cultura. Lo abbiamo apprezzato nelle sue diverse e recenti uscite per il nostro progetto, nonchè per la sua forte e costante presenza nei diversi appuntamenti che abbiamo promosso.

    Oggi ci spostiamo su toni più soft, da fine giornata, meglio se al tramonto. E la Toscana offre diversi spazi aperti che si potrebbero miscelare sapientemente a queste atmosfere. Beh…non vi resta che organizzare un bel aperitivo al sacco. Prendete con voi una buon bottiglia di vino o una miscela per Spritz, qualcosa da sgranocchiare e munti di una buona compagnia vi consigliamo di gustarvi questo nuovo mixtape di Joe Dielle.

    Una vera e propria chicca di metà marzo, che in pieno periodo di lockdown ci aiuta ad evadere portandoci in avanti col tempo ai tramonti estivi, in spazi aperti con una gran voglia di far festa! Buon ascolto!

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    Rozzella PODCAST

    CC#007 Rozzella

    CC#007 February 2020 CC – Music is the Answer with RozzElla

    L’abbiamo imparata a conoscere nell’arco di questo primo anno del progetto Club Cultura. Sia per il suo forte carisma, fuori e dentro al dance floor (bio qui).

    Oggi la regina della notte, RozzElla ci presenta un nuovo mixtape per la serie che tanto amiamo “Music is the Answer” di Club Cultura, slogan mai come prima attuale visto il periodo che stiamo tutti vivendo.

    Un set Fluido che attraversa vari generi e vari stili, ma che mantiene una costante nel ritmo 4/4 scandito e talvolta anche ossessivo. In altre parole la festa è cominciata e RozzElla tiene alta l’atmosfera, incalza tutti gli invitati a rimanre nel dance floor.

    Infondo la musica Club è anche questo, riuscire a tenere testa durante la notte, a rimanere in pista a ballare senza il costante bisogno di forti scossoni o rapide salite e discese, bensì un costante floor che si muove sotto ai vostri piedi spingendovi a ballare. Attenzione non mancano le pause e i richiami alla cultura rave!

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    PODCAST

    CC#005 RozzElla

    CC#005 September 2019 with Rozzella

    Avete mai pensato di unire attivismo maturato con anni di lotte ed esperienze di autogestione e autodeterminazione con la voglia di vivere anche la notte come una nuova dimensione sociale e culturale?

    Un unione per RozzElla che si riflette anche a livello geografico, tagliando tutta l’Italia orizzontalmente dalla provincia di Taranto fino alla Costa Toscana. Un esplosione di energia pura, questa è la regina indiscussa di Club Cultura, signori e signore, diamo un caloroso benvenuto a RozzElla (bio qui).

    Domenica Carella all’anagrafe, RozzElla il suo moniker; un’attivista con tutti gli attributi del Dj da grandi numeri. Dopo tanti anni di esperienze tra rave, free parties e promozione culturale oggi ci presenta il suo lato più squisitamente orientato alla musica dance.

    Un mixtape che parte dalle origini della musica House per scoprire nuovi orizzonti nelle grandi feste e nelle corti internazionali della musica dance. Un mix fresco ed esplosivo, in fondo ci vuole anche tanta voglia di vivere!

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