È uscito il 17 Luglio 2020 l’ultimo EP “Simulacro” del produttore Ligure Dalo per la torinese Sideshape Recordings
Come per Dalo, la tranquillità vissuta come distacco dalla vita caotica delle nostre città unita al desiderio di immergersi nella contemplazione della natura è qualcosa che ognuno di noi prova e ha provato nella propria vita. Diciamo che rappresenta un sentimento antico, almeno quanto il poeta Orazio uno dei primi pensatori che ci ha lasciato una tale testimonianza.
Ora vi direte, ma che c’entra lo stare bene con se stessi, magari in campagna con una rubrica come New Sounds che parla di musica elettronica? Uno si aspetta che i musicisti conducano una vita al limite, fatta di eccessi e di movimento.
Ebbene non è sempre così, anzi è molto interessante conoscere e scoprire il movimento opposto, ovvero come dalla quiete e dalla riflessione nasce il bisogno di comporre musica e di intrecciare suoni, di comunicare e raccontare una storia.
È con questa prospettiva “rovesciata” che vi presentiamo Simone D’Alonzo aka Dalo, un artista davvero interessante che uscirà domani – Venerdì 17 Luglio 2020 – con il suo primo EP “Simulacro” per la Torinese Sideshape Recordings. Vi consigliamo pertanto di tenere d’occhio nelle prossime 24 ore il Bandcamp dell’etichetta discografica per ascoltare il suo nuovo lavoro.
DALO
L’arte della quiete è sempre stato un motto che mi ha ispirato a creare musica. Semplicità nel fermare e osservare un mondo in costante cambiamento, poiché cambia il mio desiderio di creare sempre suoni diversi nella pace della mia camera da letto. Dopo più di un anno di lavoro arriva “Simulacro”, due pezzi che descrivono meglio la dicotomia tra il flusso continuo di cose e la contemplazione di esse.
Simone è nato a Bordighera, in Liguria, un luogo con feste in spiaggia e malinconia, che sono le caratteristiche di quasi tutte le sue produzioni musicali.
Beatmaker, ha debuttato con il suo primo lavoro elettronico da solista nel 2013 con l’EP Motion per Audiokult collaborando con la cantautrice inglese Cammie Robinson. Sempre con l’etichetta austriaca pubblicherà due ep, poi si sposterà con con la teutonica “Emerald & Doreen rec.” Con loro ha pubblicato un EP e 3 Lp. Infine Dalo ha partecipato a diverse uscite come remixer e altrettante compilation, alcune selezionate dal DJ Jerry Bouthier di Kitsune.
In ciascun numero di “New Sounds” vi presenteremo cosa bolle in pentola, le novità sommerse nella rete, i suoni da tenere d’occhio, gli artisti emergenti nel panorama nazionale, le labels e i retroscena della produzione elettronica.
Benvenuto su New Sounds Dalo! Domani 17 Luglio uscirà “Simulacro” per Sideshape Recordings: un EP contenente due tuoi nuovi brani “Simulacro ed Entropia” e un remix di Simulacro by Plato. In questo lavoro ci muoviamo su un’elettronica libera da schemi fissi, dove la componente ritmica diventa rituale. Tuttavia per capirne l’origine facciamo un paio di passi indietro, parlaci di te?
Dalo è un ragazzo di 33 anni che vive a Bordighera in Liguria, diviso tra due passioni, videogames e orto. Una dicotomia che in qualche modo si rispecchia nel mio modo di fare musica, tra elettronica e ricerca di situazioni più immersive emotivamente, come i panorami sul mare che regala la mia città.
Quando inizia il tuo percorso musicale? Con quali sonorità ti senti più in empatia?
E’ stato proprio un gioco per la prima playstation ne 1999, “music 2000” che mi ha introdotto alla creazioni musicali, ma è stato poi nel 2012 che ho iniziato a condividere le mie prime produzioni su soundcloud, dove poi ho conosciuto Audiokult ed Emerald&Doreen, le due label, la prima austriaca e la seconda tedesca, che hanno pubblicato i miei lavori fino a quest’anno, dove finalmente si rimane in patria.
I suoni che più mi regalano emozioni sono quei brani celtici, orientali o comunque etnici, che mi ispirano per la produzione dei brani. Nonostante la mia libreria musicala sia veramente variegata, e non solo di elettronica affine al mio genere, i suoni più meditativi, legati a vecchi strumenti e tradizioni, sono quelli che mi emozionano sicuramente di più.
Domani esce “Simulacro”. Un’altra chicca per la casa discografica Torinese a due settimane circa da “Emotional Control” dei Wicked Expectations. Questa volta strizziamo l’occhio all’IDM più concettuale con una manipolazione di elementi vocali e parti ritmiche che ci porta in una dimensione eterea caratterizzata da un costante movimento. Tocchiamo il cielo e ci spingiamo nella giungla più profonda allo stesso tempo.
Una curiosità, perché Simulacro? Da dove nasce l’idea?
Mi ritengo molto fortunato a vivere in una città immersa nel verde, e potermi dedicare ad una passione “dimenticata” come l’orto, su di un bellissimo mare come panorama.
Questo vivere al di fuori dai ritmi frenetici delle città mi permette di avere sempre una sensazione da raccontare in musica. Simulacro nasce dalla consapevolezza di un tempo che si ferma, se ci si mette a godere di certi momenti, come osservare appunto il mare, ma allo stesso tempo il continuo flusso di esso, in continuo movimento, come siamo noi.
Quindi ho voluto riprodurre in musica questo concetto, suoni eterei che rimandassero alla contemplazione sopra dei tappeti ritmici che dessero loro un movimento costante.
Cosa ti ha influenzato maggiormente in questo primo lavoro per Sideshape? Rispetto ai tuoi precedenti brani senti di aver liberato qualche parte di te e intrapreso un nuovo percorso?
Sicuramente sì, ho sempre avuto un approccio “emotivo” con le mie produzioni, ma è sempre stato molto marchiato un mio lato “disco” nelle precedenti uscite, un mio lato più “danzereccio” che con gli amici di Sideshape per questo lavoro ho smussato, cercando di raccontare una storia, al contrario di fare battere i piedi a tempo. In un anno di tempo, da quando ho avuto la fortuna di conoscere Gaetano e la famiglia Sideshape, ci siamo sempre confrontati su cosa volessi “raccontare” con questo disco, loro sono stati sempre super attenti affinché uscisse l’emotività in questo progetto, e questo modus operandi mi ha davvero dato una marcia in più per creare qualcosa di più intimista, poi il remix di Plato è stata la ciliegina sulla torta.
Suoni live? Che strumenti hai usato per comporre questo EP?
Ho fatto dei Dj set, ma ora non suono più. Preferisco la produzione all’esecuzione live, un giorno potrei cambiare idea, ma per ora sono fuori totalmente dal mondo club. Per la produzione, mouse e tastiera sono stati i veri protagonisti, gli unici veri strumenti che uso sono una tastiera midi ed un campionatore.
Seguirà qualche altro lavoro? Cosa hai in cantiere?
Mi piacerebbe continuare questo percorso con Sideshape e qualcosina in lavorazione c’è già, ma ho anche in mente di implementare un progetto di musica con qualcosa di visivo, come un cortometraggio, sarebbe il mio secondo e mi diverte un sacco realizzarli.
Come vivi il rapporto con l’elettronica più orientata ai club? Quali sono 5 dischi a cui non potresti rinunciare in un Dj-set?
Adoro l’elettronica che fa divertire nei club, ma quella sofisticata, che anche se non stai a sudare in pista la sia apprezza per le sue sonorità.
I 5 must sono:
- Gold Panda – You
- Kenton Slash Demon – Sun
- Gidge – you
- Pional – Into a trap
- Indian Wells – Alcantara
Grazie ancora Simone per il tuo prezioso contributo e speriamo di poterti sentire presto magari con un mixtape per il nostro futuro format Transmedia!
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Biography
Simone D’Alonzo aka Dalo was born in Bordighera, in Liguria, a place with beach parties and melancholy, which are the characteristic almost of all his musical productions.
He began as a beatmaker, but made his debut with his first solo electronic work in 2013 with the EP Motion, for Audiokult, working with the English singer-songwriter Cammie Robinson, with the Austrian label he will publish two ep, then he will move to the German Emerald&Doreen rec. With the latter, he will publish an EP and 3 Lp, been part in several releases as remixers, and as many compilations, some selected by the DJ Jerry Bouthier of Kitsunè.
Edited by Daniele V. One of the founders of the PUM – Pisa Underground Movement. Devoted to electronic music and its cultural background. I started writing to accomplish the need to tell what’s going on and track change about our activities, and I found new energies and interests.
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