EAST LONDON PT. 1 – N°8
Cuore dell’East End londinese.
Prendere il bus n°8 per percorrere il tratto Roman Road-Liverpool street riserva ogni giorno peculiari sorprese.
Roman Road è situata esattamente a metà tra i residenziali sempreverdi confini di Victoria Park ed i modesti multietnici quartieri di Bow e Mile End. Punto di contatto con la realtà per gli abitanti della residenziale ma auratica Hackney Wick, questa antica strada romana è uno dei luoghi in cui prendono vita le drammatiche contraddizioni e le antinomie culturali che rendono unico l’est di Londra. Viverci comporta l’essere immersi in un insieme eterogeneo di persone, colori, tradizioni, luoghi, situazioni, culture in continuo movimento. Un costante divenire in cui le regole del gioco che influenzano le vite di milioni di persone sono dettate da esigenze prettamente economiche.
Da pendolare abitante del quartiere percorro ogni giorno lo stesso breve ma intenso percorso e, curiosa, osservo gli usi e i costumi degli strani personaggi che popolano l’area. Per questo motivo ho voluto descrivere i luoghi, le atmosfere e le specie rare di questa giungla post-moderna che tanto mi affascina.
9:12 AM – Parnell road
Sonno, confusione, il sapore di Yorkshire tea ancora sulle labbra, mentre lascio Morfeo e Hackney Wick alle mie spalle. Sbircio l’8 in lontanza. Leggero e aggraziato come un lottatore di wrestling ubriaco, finalmente accosta. Salgo, “tocco” la mia Oyster e l’avventura inizia.
9:16 AM – Old Ford road
Importante via di comunicazione della Britannia romana, poi estesa in era vittoriana, Old Ford Road riassume in modo semplice e immediato la dualità dell’architettura e della composizione sociale dei quartieri londinesi: da un lato della strada sulle rive di Regent’s Canal si trovano lussuosi appartamenti perfetti per gli idealtipi giovani in carriera o nuove famiglie benestanti; dall’altro lato della strada council estates, quelle che in Italia chiamiamo case popolari. Dati i nuovi trend urbanistici che producono esclusione e marginalità tramite l’organizzazione settoriale e di classe del territorio, è naturale chiedersi come sia possibile che le residenze di persone appartenenti a classi sociali opposte, l’una medio alta e l’altra medio bassa, siano separate da qualche metro di asfalto. Perchè il prezzo delle case raddoppia, se non triplica, da una parte all’altra della strada? Il significato del fenomeno studiato come gentrificazione ci spiega il motivo di questa particolare geografia sociale. In breve, le case popolari di Old Ford Road saranno presto rimpiazzate da nuovi appartamenti destinati all’elité Londinese, sempre alla ricerca di nuovi lidi trendy da conquistare. La conseguenza di questo processo è una dittatura spaziale promossa dalle logiche economiche del mercato globale che sposta a proprio piacimento fasce di popolazione sul territorio come fossero pedine di un’immensa scacchiera virtuale. La riqualificazione del quartiere limitrofo Stratford per i giochi olimpici del 2012 e’ un esempio perfetto di questo processo di radicale trasformazione del territorio.
9:21 AM –Ford Road / Roman Road Market
Lo storico, colorato mercato di Roman Road è un vero e proprio punto di incontro e di socialità per centinaia di abitanti dell’Est di Londra. Riuscire a raggiungere Liverpool street nei giorni pari della settimana può essere una vera impresa, in quanto la strada si riempie di persone e merci di ogni sorta.
Ed, che da anni siede in quel punto preciso, nel solito angolo della solita strada, è un assiduo spettatore del brulicare generale nei giorni di mercato. Giacca e pantaloni neri, stivali a punta di pelle, una quantità eccessiva gel nei pochi capelli bianchi-tendenti-al-rossiccio rimasti. Con fare amichevole ma impacciato, saluta allegro ogni singolo passante.
Se ci si chiede quali siano le caratteristiche che permettono di definire “underground” un’area urbana e i movimenti che da essa provengono, la soluzione più ovvia è camminare per le vie di un mercato locale. Il miscuglio di generazioni, costumi ed etnie produce un melting pot che evade dalle logiche di standardizzazione e omologazione imposte dalla società dei consumi. Il mercato di Roman Road informale, alternativo e diversificato, è un perfetto esempio di questo fenomeno.
9:32 AM Roman Road/Grove Road
La stanchezza continua ad avere la meglio sul caos mattutino mentre rimbalzo impassibile al ritmo di dossi e manovre. Accostiamo di nuovo. Una bellissima donna africana di mezza età mi sorride e si siede davanti a me. Guardo fuori. L’ultima cosa che voglio in questo momento è iniziare una conversazione. Non voglio iniziare una conversazione.
“How are you, darling?” – inizia la conversazione.
Nonostante il mio evidente divertito imbarazzo e ovvia riluttanza a socializzare, la signora – eloquentissima – riesce a rifilarmi il biglietto da visita della chiesa locale di cui fa parte. Londra pullula, letteralmente, di chiese e congregazioni religiose di ogni tipo. Per fare un esempio a Hackney Wick, quartiere che ospita il maggior numero di artisti in tutta Europa, si trovano diverse chiese battiste come The Mountain of Fire and Miracles e Places of Worship International. Una di queste la New Bethel Revival Ministry International, ha un distaccamento persino a Vicenza. Quale entusiasmo ogni domenica nel vedere adulti e bambini vestiti di tutto punto sfilare per le strade di Hackney Wick mentre nel sottofondo i bassi nei warehouse ancora pompano dalla sera prima.
9:39 AM – Bethnal Green
Con grande sollievo la mia malcapitata interlocutrice è arrivata a destinazione. “Bye darling, take care. God bless.”
Il mastodontico “8” continua il suo percorso verso ovest tra i vari ostacoli di percorso. Passiamo l’incrocio con Globe Road, come al solito, ammiro il Buddhist Centre e le caratteristiche case vittoriane ad esso adiacenti. Mi manca vivere qui. Bethnal Green è sicuramente uno dei quartieri più carini ed eleganti di tutto l’East London, perfetto per creatives sulla trentina o poco più pronti a metter su famiglia.
Ed ecco che sale la signora Joanne, “tocca” il suo freedom pass e sistema il passeggino, mentre alcuni passeggeri sorridono a Charlie, un simpatico Westie bianco a bordo di esso.
Joanne deve essere stata molto bella da giovane, ma gli anni e la città hanno avuto la meglio su di lei. Solitamente indossa una cappotto beige e dei pantaloni stampati di un turchese accecante. Affronta sicura la folla metropolitana, sguardo fisso nel vuoto e una lunga lista di cose da fare che instancabilmente continua a ripetere ad alta voce. Oggi Joanne viaggia solo per due fermate. Barnet Grove, le porte si piegano aprendosi come un origami animato. Mentre spinge Charlie giù dal bus, la sua tenerezza attira sguardi strani. Il mio infastidito animo mattutino pensa fottetevi.
9:45 – Brick Lane
Il volto della strada cambia mentre ci avviciniamo a destinazione. I council estates e i negozi di coloratissima frutta esotica iniziano a scomparire per lasciare spazio a ateliers, tattoo studios e appartamenti nuovissimi. Ding! Un ragazzo sulla ventina con una barba rossiccia così folta e lunga da far invidia persino al fedele Agrid prenota la fermata. Impossibile non notare il capellino griffato in coordinato con i sosfisticati jeans di salvage denim. In questa parte della città la creatività si esprime in tutte le sue più bizzarre – quanto omologate – forme. Brick Lane, insieme ai quartieri di Dalston e Shoredicth, unisce moda e tradizione creando un epico e metaforico scontro tra titani. In questa via, situata nel peculiarissimo quartiere Banglatown, i numerosi ristoranti indiani si alternano a negozi di vestiti e accessori vintage, moschee, gallerie d’arte, pub e cafè. Questo tripudio di culture e stili di vita si anima ancora di più durante il mercato settimanale, luogo ideale in cui trascorrere vivaci, soleggiate domeniche.
Mentre pesante l’8 riparte portandosi dietro carcassa e passeggeri, il capellino e la barba gigantesca del mio fugace compagno di viaggio scompaiono in lontananza.
9:57 AM- Destinazione:
Shoreditch High street, Primerose street, Liverpool street. Liverpool street!
Scendo dal bus alla velocità della luce e come un giocatore di football americano in missione verso un touch down, attraverso la iper-affollata hall della stazione di Liverpool Street a forza di “excuse-me” e spallate.
Tutto questo osservare per un attimo mi aveva distolta. Meglio sbrigarsi, Pimlico è lontana e devo partire per un altro viaggio, questa volta tutto underground.
| Foto e concept di Celine Angbeletchy | The Factory |