Cyberpunk 2077 Art novels and stories

#ARTNS001

L’arte nella cultura Cyberpunk

Oggi si sente spesso la parola “Cyberpunk” o meglio “Cyberpunk 2077”. Beh semplice, si tratta di uno dei videogiochi più gettonati di questo periodo, diventato famoso per il suo lunghissimo periodo di incubazione, per aver avuto un’enorme contributo da parte di svariati artisti e sopratutto “Johnny Silverhand” interpretato da Keanu Reeves.

Ammetto di essere stato uno di quei FAN che attendeva la sua uscita, e ne sono fiero… Ancora oggi, mi ricordo quell’ambiguo e promettente primo trailer ufficiale che fu rilasciato nel 2013.

Attenzione!. Questo non sarà il classico articolo dove parleremo di quanto sia figo il gioco, o di quali problemi riscontriamo nel giocarlo su determinate console.

Anche se di norma non trattiamo contenuti video-ludici, abbiamo deciso di approfondire questo gioco. Perché per noi rappresenta un esempio appropriato di opera d’arte contemporanea, complessa, profonda e interessante.

Ad esempio, Night City è una città futuristica, che ricorda molto i racconti di William Gibson e le ambientazioni di Blade Runner. Il primo elmento di discussione è quindi la sua matrice legata alla letteratura Cyberpunk.

Night City. Copyright Devilsgames.it
Cyberpunk come genere letterario, movimento artistico e filosofico, le sue origini…

Come movimento letterario nasce nella seconda metà degli anni ‘80. Il termine fu originariamente coniato da Bruce Bethke come titolo per il suo racconto “Cyberpunk“ che fu pubblicato nel 1983, nonostante lo stile fosse già popolare prima di questa pubblicazione.

Cyberpunk by B. Bethke. Copyright Wikipedia

Tra gli esponenti più noti vengono comunemente indicati William Gibson, Bruce Sterling ed il precursore del genere, Philip K. Dick. Il genere può essere riassunto con la classica citazione “High Tech – Low Life“, dove il fulcro delle argomentazioni è un futuro distopico, pervaso dalla tecnologia che è avanzatissima e alla portata di tutti. Tecnologia che rende l’umanità schiava del consumismo, della dittatura capitalista, delle corporazioni (multinazionali), della progressiva perdita di empatia ed umanità verso gli altri. Un futuro prossimo, basato sulla totale assuefazione al profitto, al denaro, all’edonismo effimero e istantaneo, alle droghe sintetiche, ed in generale al modo di pensare del “io per primo”

Un mondo governato dal potere, dal denaro e dalla Tecnocrazia. Un mondo dove la maggior parte dell’umanità vive in un quotidiano stato di sopravvivenza, dove in torno a essa non rimane altro che un mondo corrotto, schiavo delle organizzazioni criminali e delle multinazionali; dove ormai la politica ed i governi non sono in grado più di mantenere l’ordine pubblico, e si piegano ai voleri delle già citate corporazioni, il tutto condito da una forte connotazione politica e sociale.

Se tutto questo vi suona familiare, possiamo solo dirvi che in molti hanno visto nel movimento Cyberpunk un anticipatore dei tempi. Sterling ha definito a posteriori il Cyberpunk come il sovrapporsi del regno dell’High-Tech e con quello il moderno Pop Underground.

High-Tech. Copyright CIIE

Il cyberpunk tratta di scienze avanzate, come l’information technology e la cibernetica, accoppiate con un certo grado di ribellione o cambiamento radicale nell’ordine sociale (Wikipedia).

I maggiori temi indagati dalla letteratura Cyberpunk sono: il rapporto del singolo e la sua personale percezione degli spazi virtuali e condivisi. Spazi che cessano di essere virtuali ed astratti ed il “il rapporto che e merge tra l’essere umano e la tecnologia, che tende ad esprimersi prioritariamente nel rapporto con il corpo umano, mostruoso o, in modo aggiornato, cyborg”, innesti artificiali (software e hardware) per potenziare/alterare le caratteristiche fisiche o cerebrali dell’essere umano.

Sul finire degli anni ’80 ed i primi anni ’90, l’industria cinematografica si innamora delle atmosfere torbide dei romanzi. Vengono alla luce colossi come Blade Runner, Robocop e la saga di Mad Max, 1997: Fuga da New York. Ma anche Matrix che concluderà la trilogia nella prima metà dei 2000. Terminator in tutte le sue forme. Gli anime come Ghost In The Shell, Akira del 1988, Bubblegum Crisis e come non citare Tron, Nirvana (film di produzione Italiana del 1997 del regista G. Salvatores, e con parte dell’OST suonata dal nostro amico Dome La Muerte) e Johnny Mnemonic!

Whatever It Is – Now – Mauro Pagani feat. Raiz (Nirvana OST)

Ma la cultura del cyberpunk si è sviluppata anche intorno a un’altro grande film, Alien. Fu prodotto alla fine degli anni ’70, un’opera che ancora ora riecheggia e non stanca mai di spaventare il pubblico. Un film che si compone di un’antologia che riporta sul grande schermo ancora oggi immagini quasi immortali di H.R. Giger (pittore, designer e scultore di origini Svizzere). Collaborò anche per la realizzazione del lungometraggio di David Lynch, basato sull’omonimo romanzo di Frank Herbert, Dune. Giger a suo modo possiamo dire che è un precursore della cultura cyberpunk. Legato molto di più a una cultura surrealista, simbolica, più interessato a rappresentare immagini di mostri “biomeccanoidi”, creature futuristiche, in cui il metallo si fonde con la carne in corpi e figure complesse.

Alien the Movie, CiackClub
Ma effettivamente da dove deriva il videogame che stiamo trattando in questo articolo?

Tutto nasce nel 1988 negli USA, dalla mente di Mike Pondsmith su editrice R. Talsorian Games con la pubblicazione della prima edizione del famoso gioco di ruolo da tavolo.

La prima versione del ’88 si chiamava semplicemente “Cyberpunk” ed era ambientata nel 2013. Tuttavia è con Cyberpunk 2020 che questo GDR fa il giro del mondo. Rimarrà nella storia, e continuerà a scriverla con l’ultima edizione, chiamata Cyberpunk Red, uscita il 14 novembre scorso in formato digitale (in lingua inglese) e seguita dalla versione fisica cartacea il 19 novembre 2020.

Attualmente il gioco si può giocare anche on line, usufruendo di tavoli virtuali come roll20.net o foundryvtt.com. Tuttavia, come per altri giochi di ruolo, lo scopo è quello di far incontrare le persone dal vivo per giocare con carta, penna, ed i classici dadi a 6 e più facce! Il gioco della R. Talsorian Games, riprende le atmosfere dei romanzi e film sopra citati ed enfatizza gli aspetti brutali del genere, l’estremo ed il grottesco di queste ambientazioni.

Copyright R. Talsorian Games

Tornando al mondo videlo-ludico, la storia di Cyberpunk 2077 ha 3 prologhi. Questi segnalano il tipo di campagna da percorrere, dandoci dei vantaggi o svantaggi nei dialoghi per proseguire nella narrazione. Detto ciò non voglio dilungarmi troppo sul gioco, poiché se siete degli appassionati ne avrete letto molto a riguardo sul web, quindi mi sposto sui contenuti creativi che risiedono nella campagna pubblicitaria e nel progetto del gioco.

Cyberpunk 2077 è sviluppato da CD Project RED (software house polacca fondata nel 1994). Il team di sviluppo è gestito dall’Art Director Kasia Redesiuk, sostituta di Sebastian Stepien perchè passato a Blizzard. Lui lo ricordiamo per aver coordinato i progetti della saga di “The Witcher”, titolo che ha dato grande visibilità alla software house polacca).

Cyberpunk 2077. Foto Device

Partiamo dalla colonna sonora: Beh, che dire, ci sono nomi importantissimi come “Run the Jewels”, “Refused”, “Richard Devine”, “ASAP Rocky”, “Nina Kraviz” e molti altri ancora, che tutti insieme hanno collaborato ed elaborato una colonna sonora, lasciatemi il permesso di dirlo, veramente arrogante, aggressiva e spietata, ma anche dinamica, variegata e complessa… già la colonna sonora fa capire molto del tipo di ambiente ricreato nel videogioco. Ho avuto la fortuna di acquistare una copia del titolo in versione PC (DAYONE) tramite un famoso rivenditore del settore, che in “omaggio” rilasciavano una copia di un fumetto formato tascabile con copertina rigida dal titolo “Cyberpunk 2077: Your Voice”… scritto da Aleksandra Motyka e Marcin Blacha e illustrato dall’artista Danijel Zezelj.

Cyberpunk 2077. Foto Device

Devo dire che ne sono rimasto particolarmente sorpreso, per chi non lo sapesse Danijel Zezelj è un bravissimo artista, che ha lavorato per varie case produttrici portando il suo contributo a titoli come: Superman, Hellblazer, Sandman e Luna Park. Durante il “lockdown” nel periodo di marzo ho avuto l’opportunità di collaborare con Danijel producendoli un’OST tutta per lui, per un progetto di live-painting tramite il nostro canale web. Danijel non lo conosco di persona, ma ho apprezzato molto il suo lavoro (sia della diretta streaming, sia di varii fumetti come quello di Cyberpunk 2077).

Copyright PUM Factory & Danijel Zezelj. OST by Lorenzo Puccini aka DEVICE

La sua tecnica è straordinaria, il suo tratto è unico, si capisce anche dal video realizzato di live-painting che potete trovare su Youtube, gioca molto sul chiaro scuro e le sue pennellate sono decise e rapide. Penso di poter dire che sia uno degli artisti viventi più bravi che io conosca.

Detto questo vorrei esprimere un mio giudizio riguardo al grosso accanimento che c’è stato fatto su questo argomento. Questa è arte, molto spesso l’arte è avanti, troppo avanti per essere compresa nel presente. Grandi esempi di tale affermazione possono essere artisti come Van Gogh, Bach, Lovecraft, solo per citarne alcuni. Non capisco come si possa passare dalla delusione (che ci si può aspettare da un pubblico di qualsiasi età) a una rabbia smisurata (arrivando anche a minacciare di morte sviluppatori del gioco Cyberpunk). Forse stiamo percorrendo questo tragitto e tra qualche anno (nel 2045) scoppieranno le guerre tra le varie Corporazioni, e l’unica cosa che sopravvivrà sarà la nostra dis-umanità, ricoperti di circuiti e privi di rimorsi. Grazie per la lettura… un saluto dai vostri smanettoni preferiti Darius & DVC.


DEVICE

Edited by Lorenzo Puccini & Dario Filidei. Fondatori del PUM, due amici, entrambi appassionati di dischi e videogames.

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